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OrangeCaffeina è la tua guida per scoprire come usare le frequenze dell'arancione per alleviare i tuoi disturbi al bacino, risvegliando la tua sensualità e stimolando il tuo entusiasmo.

Qui puoi trovare tutto quello che volevi chiedere ma non hai mai osato su: bacino, schiena, lombalgia, pancia, pavimento pelvico, articolazione dell'anca, ileo psoas e non solo: anche sessualità, sensualità, bambino interiore, II chakra, acqua, responsabilità, lasciar andare, Qui e Ora e arancione.

domenica 30 agosto 2015

Da quando hai subito il taglio cesareo non sei più la stessa. Ecco spiegati mal di schiena e rigidità al bacino


Hai partorito con parto cesareo e da quel momento qualcosa in te è cambiato?
Uno degli effetti collaterali potenzialmente fastidiosi del parto cesareo, è la permanenza del tempo di un senso di pesantezza e rigidità alla schiena. Una condizione che non ti fa sentire più libera come prima, che ti fa sentire come se qualcuno ti avesse realmente tagliata a metà e nel mettere insieme i pezzi qualcosa si è incastrato male.
Potresti chiamare questo fastidio Lombalgia, dal momento che si scarica principalmente a livello della schiena lombare. Ma è qualcosa di più profondo, qualcosa che ti fa sentire “strana” o “non più come prima” in tutta quella zona che io definisco arancione. Ovvero pancia, ombelico, basso intestino, fianchi e, appunto, il tratto lombare della schiena.
E questo sentirti strana si traduce anche in un malessere emotivo, vero? Soprattutto se il taglio cesareo non era programmato. Come se fosse successo qualcosa che ti ha tagliata anche interiormente, come se la cicatrice non fosse solo della pelle ma anche dell’anima. Magari sei demoralizzata perché pensi di non essere stata capace di partorire in maniera naturale; o forse ti senti in colpa perché attribuisci a tuo figlio la responsabilità di essere stata tagliata in quel modo. Lo so sono pensieri pesanti e probabilmente proverai fastidio nel leggerli. Ma sono meccanismi inconsci, assolutamente normali e leciti, di cui non ti devi vergognare ma che è importante riconoscere per poter trovare rimedio e sollievo.
Partendo da queste premesse vediamo come agisce una cicatrice a livello fisico e come è possibile, partendo dal corpo, risanare anche la cicatrice emotiva dell’anima.


Cos’è la Lombalgia
La lombalgia, più comunemente detta mal di schiena, è un disturbo che coinvolge i muscoli e le vertebre della zona lombare. Essa colpisce circa il 40% delle persone. Caratteristica distintiva della lombalgia è di non interessare le radici nervose che arrivano alle gambe, quindi non rientriamo nel capitolo delle ernie e delle varia sciatalgie, cruralgie ecc. Semplicemente la contrattura muscolare o la tensione fasciale possono essere fonte di dolore.
Cos’è la fascia?
Con il termine fascia (o sistema fasciale) si intende quel tessuto biancastro (l’analogo di quella pellicola che incontriamo quando affettiamo il petto di pollo!) che collega ogni parte del corpo dalla testa ai piedi, dall’esterno all’interno come fosse una sorta di scheletro molle. Sì comporta un po’ come quelle reti di plastica che possono assumere forme e posizioni diverse ma che sono assolutamente inestensive e prive di elasticità. La fascia agisce proprio così, accompagna ogni nostro movimento e posizione ma, come una sorta di scheletro interno trattiene i “pezzi” nei rapporti corretti favorendo il mantenimento della postura. La fascia avvolge quindi ogni strato di tessuto muscolare, addentrandosi in profondità a vari livelli.

Cosa succede quando viene tagliata la fascia?
Come qualsiasi tessuto vivente, dopo essere stata tagliata la fascia attiva processi riparativi che mirano a richiudere la ferita nel miglior modo possibile, con la formazione finale di tessuto cicatriziale. Il tessuto cicatriziale neoformato è costituito di un tipo di cellule che presentano una elasticità inferiore rispetto a quelle della pelle. La cicatrice stessa già di per sé, quindi, risulta essere fonte di tensione per i tessuti.
Inoltre può succedere, e purtroppo succede spesso, che i tessuti sottostanti la cicatrice, ovvero, i vari strati di tessuto tagliati, formino cicatrici interne non solamente in senso orizzontale (strato per strato), ma anche in direzione trasversale (tra gli strati di diverso livello). In questo modo la cicatrice presenterà quelle che vengono definite aderenze, ovvero strati di tessuti diversi (cute, derma, fascia, tessuto muscolare) appiccicati tra loro. E qui la frittata è fatta!
Immagina di avere addosso un maglione che hai tagliato da un lato, diciamo sul fianco destro, e nel momento di ricucire hai coinvolto nella cucitura anche la camicia e la canotta che indossi sotto. Puoi sentirti libera di muoverti in una simile situazione?? Certamente no!
Purtroppo nel caso del taglio cesareo non è possibile cambiare maglia, camicia e canotta! Non è così semplice! Ma, tranquilla, non è nemmeno così complesso trovare una soluzione!

Cosa fare se sei mamma e non vuoi più soffrire di lombalgie e disturbi correlati alla cicatrice?
Per prima cosa, anche se il ginecologo non te lo ha consigliato, la cicatrice va trattata manualmente,
meglio se da mani esperte come quelle della fisioterapista (ma è qualcosa che puoi imparare a fare anche da sola) per separare, fin dove è possibile, gli strati di tessuti appiccicati tra loro.
Secondo elemento fondamentale l’ARANCIONE. La frequenza del colore arancione è fondamentale per ripristinare i collegamenti energetici in questa parte del corpo. Ecco cosa può fare l’arancione per te:
1.       Sblocca il conflitto emozionale del parto. Ti aiuta a liberarti della carica emotiva legata al parto. È importante che tu ti ponga in una condizione di gratitudine nei confronti della cicatrice che ha permesso la nascita della creatura che porti ora con te, lasciando andare ogni emozione negativa a essa associata. L’arancione ti aiuta a lasciar andare.
2.       La frequenza dell’arancione è in grado di aiutare la pelle a rigenerarsi.
3.       L’arancione attiva tutti i processi di guarigione del corpo.
4.       L’arancione mette in movimento l’energia del secondo chakra che ti aiuta a ritrovare entusiasmo, gioia e vitalità.
5.       L’arancione ti aiuta a rimetter in circolo i liquidi del tuo corpo. Sostiene il lavoro dei reni (che appartengono alla stessa zona), e ti aiuta a rinnovare i liquidi, ripulendoti di tutte le fatiche sostenute.
6.       Ripristina le funzionalità del bacino, riaccende la tua femminilità e la voglia di vivere la relazione.

Come puoi utilizzare l’arancione per avere questi benefici?
Utilizza una delle tecniche che ho già spiegato nei vari articoli:
-          Oli essenziali
-          Respirazione e visualizzazione del colore
-          Alimentazione colorata
-          Pensieri positivi
Se sei una futura partoriente fa’ tesoro di queste informazioni e preparati al meglio alla nascita del tuo bambino! E non esitare a contattarmi se hai bisogno di un trattamento individuale!
Se ti è piaciuto questo articolo lascia un commento, oppure dimmi cosa non è chiaro che ne farò tesoro.
Move your Orange!
Lucia

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