Orangecaffeina

OrangeCaffeina è la tua guida per scoprire come usare le frequenze dell'arancione per alleviare i tuoi disturbi al bacino, risvegliando la tua sensualità e stimolando il tuo entusiasmo.

Qui puoi trovare tutto quello che volevi chiedere ma non hai mai osato su: bacino, schiena, lombalgia, pancia, pavimento pelvico, articolazione dell'anca, ileo psoas e non solo: anche sessualità, sensualità, bambino interiore, II chakra, acqua, responsabilità, lasciar andare, Qui e Ora e arancione.

domenica 4 ottobre 2015

Ecco perchè la nuova Miss Italia ha fatto una gran figuraccia!

Pensi davvero che solo la tua mente possegga uno spazio per la memoria e che quello spazio sia sufficiente a ricordare tutto?

In questo articolo ti voglio parlare di una memoria molto particolare contenuta in un organo del tuo corpo che letteralmente sprizza arancione da tutti i pori! Quest'organo tra i tanti compiti che gli competono ha anche quello di conservare memoria di tutto ciò che hai vissuto nel tuo passato, recente e remoto. Non si trova dentro il cranio, non è fatto di materia grigia e ha una ram molto più ampia e precisa di quella mentale. Quest'organo si estende a tutto il tuo corpo. Anzi., è l’organo più esteso del tuo corpo. Sto parlando della pelle.

Perché la pelle è un organo arancione?
Sai già che di arancione parliamo in 3 termini ben precisi: bacino, entusiasmo e sensualità. La pelle ha a che fare con questo terzo ambito di interesse, la sensualità, mi sembra chiaro no?
Non parlo solo della sensualità della Ferilli o della Loren, ma di qualcosa che abbiamo tutti  perchè in realtà non è altro che la percezione e la risposta dei nostri sensi a determinati stimoli.
Devi sapere che la pelle ha moltissime funzioni (protettiva, respiratoria, attivatrice del sistema immunitario, termoregolatrice ecc), noiosissime da spiegare e su cui quindi non mi soffermo, anche perchè io non scrivo trattati scientifici, non ne sono proprio capace. Quindi rifletterò su ciò che ci riguarda ora: la funzione sensoriale.
La pelle è cosparsa di un’infinità di corpuscoli recettivi e terminazioni nervose preposte a raccogliere stimoli, condurli al sistema nervoso centrale sottocorticale (quindi inconscio) e attivare delle risposte. Tutto questo processo attiva la nostra capacità di essere sensibili al contatto, come prima forma di relazione e conoscenza, se non anche di conquista, ma diventa anche il nostro primo istintivo mezzo di comunicazione con il mondo esterno, fisico e materiale.

Perché si dice che la pelle abbia una memoria?

Perché lo dicono gli "studissientiffici"! E noi ci crediamo agli studi scientifici! A parte gli scherzi da Montagner e del Giudice per l’acqua, alle ricerche biologiche di  Lipton ai recenti studi della Northwestern University sui lieviti, diciamo che materiale per approfondire ce n'è. Anche se purtroppo ciò che è nuovo e veramente utile troppo spesso non viene abbastanza divulgato. Comunque sia, le ricerche di questi luminari della scienza dimostrano effettivamente come le nostre cellule siano in grado di conservare una memoria di informazioni acquisite.
Ma non è tutto qui! Infatti è anche vero che  le cellule del nostro corpo si rigenerano molto velocemente quindi verrebbe da pensare che una volta finito il ciclo vitale di una cellula tutta la memoria in essa immagazzinata venga perduta. Verrebbe da pensare....
Perché invece non funziona così! Il nostro ingegnere supremo (la Natura), ha dotato le cellule della capacità di tramandare alla discendenza tutte le informazioni immagazzinate e addirittura si è dimostrato che le informazioni si tramandano, attraverso il DNA, anche da individuo a individuo!
Pensa che bello, nelle tue cellule potrebbero essere archiviate da qualche parte persino le memorie (emozionali si intende) di tua nonna! Magari di quando ha vissuto la guerra, magari nel 1942. Ecco. Se la nuova Miss Italia l'avesse saputo si sarebbe risparmiata cori di derisioni nazionali. Ma non lo sapeva! Non sapeva che solo andando a rovistare tra le sue cellule avrebbe potuto trovare qualche contenuto interessante. E sul contenuto interessante lì dentro sono ancora perplessa!
Comunque... andiamo avanti.

Sai che il tatto è il primo senso che sviluppiamo dentro la pancia della mamma? 
Inizia a svilupparsi già alla sesta settimana! Praticamente la mamma ha appena scoperto di essere incinta! E alla dodicesima  settimana tutta la superficie corporea del bambino possiede la capacità di sentire. Grazie alle percezioni di contatto con il liquido amniotico, infatti, il bimbo nella pancia comprende le emozioni e le parole della mamma. In qualche modo sente i suoni, vede i colori, odora i profumi e vive le emozioni con la pelle, prima ancora che con occhi, orecchie e naso.
Il tatto è un senso primordiale e la memoria della pelle è legata per questo al nostro istinto di sopravvivenza. Ci permette di fiutare i pericoli, ma ci consente anche di avere i brividini di piacere quando si avvicina qualcuno e ci sfiora! Sono sicurissima che sai bene di cosa sto parlando...

E so bene che hai sentito parlare già troppe volte delle sensazioni a pelle, le intuizioni, i brividini, tremolini, fremitini in determinate circostanze. E le spiegazioni a questi fenomeni basate su semplici supposizioni teoriche non ti bastano più. Vuoi qualcosa di più chiaro e scientifico. Non è vero? Bene, continua leggere e troverai caffè per le tue pause (o pane per i tuoi denti se hai fame e ti risuona più familiare)!

Ti faccio un esempio. Sei per strada, in auto che guidi assorto nei tuoi pensieri. Parte una canzone alla radio. Senti un brivido lungo la schiena e riaffiora un ricordo. Così, dal nulla! Sì vabbè, dirai, è perché quella canzone è legata ad una situazione, magari la stavo ascoltando mentre succedeva un particolare avvenimento. Benissimo. Ma la canzone la ascolti con l’udito, il ricordo lo richiami con la mente. Cosa c'entrano le sensazioni cutanee e la pelle d’oca? Oltretutto a volte quella strana sensazione ti arriva anche senza che affiori il ricordo. Arriva solo l’emozione. Vero?

Beh, ti faccio un altro esempio, se il primo non ti basta. Sei in un locale e stai sorseggiando una aperitivo. Si avvicina una persona che conosci a mala pena. Ti sfiora un braccio, un polso, il dorso della mano. E ti viene la pelle d’oca. Eppure questa persona l’avrai vista una volta o due. Magari non sai nemmeno che voce ha. Quel tocco ha risvegliato qualcosa di memorizzato dentro di te. Una spia arancione lampeggiante con scritta luminosa che dice: “ehi ehi, un tocco così è una figata, l’hai già vissuto da qualche parte, è stato bello, vai!”. Il tuo corpo ti ricorda che quello è un qualcosa che ti piace, perché l’hai già provato in qualche altra circostanza e si è legato ad una precisa sensazione piacevole (può essere anche il tocco della mamma da neonato).

Non ti basta? Ne vuoi un altro? Ti accontento subito..
Terzo esempio. Cadi, ti fai male ad un piede, molto male. Ti devi operare. Ti curi, ti riabiliti e infine guarisci. È una storia lunga, faticosa, ma alla fine passa. Il dolore, gli esercizi, la
convalescenza, ore e ore di noiosa fisioterapia con una noiosa fisioterapista (!!), le rinunce, gli impegni saltati, i viaggi rinviati. Tutto ad un certo punto passa. E gran parte di tutto questo viene dimenticato da quella memoria dalla ram limitata che è la mente conscia. Ma quella cicatrice rimane là. La guardi e percepisci quel dolore. La tocchi e percepisci un fastidio, una sofferenza da qualche parte. Può essere anche qualcosa di molto lieve, o qualcosa di nascosto che fatichi a portare alla mente. Potresti anche credere che quella cicatrice ti sia indifferente. Ma non è così.

Le tue cellule hanno la memoria lunga e conservano le informazioni per moltissimo tempo. Tutto ciò di cui non sei cosciente viene immagazzinato nelle cellule. Anche quando ti hanno operato a quel piede, mentre tu dormivi e non sentivi nulla, le tue cellule erano vigili e memorizzavano ogni cosa. Anche mentre guidi e la tua testa segue i suoi pensieri le tue cellule memorizzano, richiamano e reagiscono agli stimoli. Le ascolti mai?
Ascolta i tuoi brividi, senti cosa ti comunicano. Osserva i segni sulla tua pelle, le zone ipersensibili, le cicatrici. Tocca le parti del tuo corpo che hanno una storia. Riconosci la memoria che c’è in quelle cellule. E scegli se ti serve ancora o se puoi lasciarla andare. Dona altre memorie alle tue cellule, memorie che ti possono aiutare a richiamare più gioia. La pelle conserva le ferite, così come conserva le gioie. È un immenso serbatoio di ricordi.

Come cambiare una memoria?
  1. Il primo passo è osservare. Le memorie sono lì per un motivo, sono una difesa e un monito o semplicemente un ricordo da conservare. Mettiti davanti allo specchio e osserva queste zone.
  2. Ascolta le emozioni che ti suscitano, ascolta il ricordo e il messaggio che ti arriva. Ascolta le emozioni, come ti senti?
  3. Inizia a toccare le tue parti del corpo rigide, dove percepisci esserci qualcosa di archiviato, una cicatrice, un tessuto sensibile, una zona fredda. Senti di cosa ha bisogno, di calore? Di contatto? Di massaggio profondo? Di cura? Donatelo..
  4. Fatti aiutare in questo processo. Chiedi a un amico, al partner, a un familiare o a un terapeuta esperto. Lascia che ti guidi attraverso le sensazioni.
Quando tocchi il corpo di una persona e contatti le sue rigidità, le tensioni e le ferite della pelle, a volte puoi avere  la sensazione di sintonizzarti con un’emozione. È qualcosa che arriva con un una intensità quasi fisica. Un messaggio chiaro che non vedeva l’ora di essere recapitato. Se riesci a percepire quell'emozione e a connetterti ad essa, senti ciò che sente quella persona, ti emozioni di quella cosa lì. E se poi questa connessione si trasforma in comprensione e compassione a quel punto si crea una frequenza molto potente. Lì succede quella che io definisco vera guarigione. È proprio in quel momento che la persona che hai di fronte si sente libera di lasciar andare quel messaggio e tra  voi inizia un profondo dialogo fatto solo di contatto ed emozioni. Io credo che sia quella frequenza lì che permette a tutti noi di stare meglio, grazie ad un semplice tocco consapevole.
La pelle è il nostro tramite da dentro a fuori. È l’organo scelto dall'ingegnere per mettere in contatto il nostro essere invisibile con la realtà visibile ed è, per forza di cose, strapieno di informazioni. Non hai voglia di scoprirle? Che aspetti?
Non ti resta che dare libero sfogo a toccamenti, sfioramenti, massaggi, esperienze sensoriali, sensuali, termiche e termali, oliose e cremose, profumate, di coppia o singole, tutto quello che ti viene..

Non sottovalutare l’importanza del tocco sulla pelle.

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